SINTESI DELL’INCONTRO CON GENITORI E INSEGNANTI DEL 3 Febbraio 2017: QUALI LE CAUSE PRINCIPALI DELL’ABBANDONO SCOLASTICO IN VALLE D’AOSTA?
Una mancanza di stimoli e motivazione è stata individuata quale causa principale dell’abbandono scolastico in Valle d’Aosta.
Questo quanto emerso dall’incontro di venerdì 3 febbraio scorso che, come programmato, si è tenuto presso la sede di T.T.S.srl ad Aosta essendo il primo evento in calendario dedicato alle tematiche del mondo della scuola.
I responsabili di TTS hanno avuto il piacere di accogliere insegnanti della scuola secondaria e genitori con i quali è stato condiviso un interessante momento di scambio di opinioni su quali possano essere le cause principali che portano un’alta percentuale di studenti valdostani a lasciare la scuola superiore, soprattutto negli anni del biennio. Essi non completano, quindi, il percorso formativo che porta a conseguire un diploma di maturità.
Alcuni genitori di studenti in età del biennio hanno messo in evidenza come una forte sensazione di disagio provata dai propri figli in classi li porti a cadere in una forma di depressione che li spinge a cercare una via di fuga da una situazione nella quale non “riescono più a resistere”. Il disagio dei ragazzi è stato descritto come insieme di ansie e paure che porta gli studenti a sentirsi costantemente impreparati, non in grado di affrontare le prove scolastiche, demotivati nel perseguire un obiettivo che per loro non è più importante.
Il malessere degli allievi deriva da più fattori, a partire da una scarsa qualità delle lezioni in aula, a sua volta dovuta a diversi motivi: la difficile gestione, da parte del docente, di un elevato numero di studenti, la poca precisione e chiarezza nelle spiegazioni di nuovi argomenti, la confusa programmazione di verifiche e compiti in classe, che, se a volte si sovrappongono, in altri casi non vengono del tutti svolti.
Gli studenti percepiscono inoltre poca attenzione, da parte dei docenti, nell’accertarsi, ad esempio, che i nuovi concetti siano stati compresi ed assimilati da tutti o che ci sia continuamente, da parte dei ragazzi, la giusta motivazione che li porti a provare interesse per quanto stanno facendo.
In alcuni casi è il docente stesso ad essere demotivato e a non essere consapevole dell’importanza della propria professione.
Da parte degli insegnanti è stato confermato un generale malessere che si riscontra quotidianamente nel lavoro in classe, le cui cause sono state principalmente individuate nei risultati delle varie innovazioni, negli ultimi anni, all’interno del sistema scuola. Ad esempio, i docenti si trovano a dover gestire, all’interno di una stessa classe, studenti con difficoltà di apprendimento (DSA) o bisogni specifici (BES), i quali necessitano di usufruire di un percorso di sostegno personalizzato, mentre ad essi manca spesso una figura di riferimento. Un altro problema che è stato evidenziato è la mancanza di controllo, nelle assunzioni di nuovi insegnanti, dei livelli di conoscenze e competenze: nella maggior parte dei casi, infatti, i docenti più giovani non sono all’altezza di ricoprire il ruolo loro affidato.
In sintesi, nella scuola pubblica pare essersi creato un ambiente non favorevole all’apprendimento e alla crescita formativa dei ragazzi, i quali subiscono una situazione di disagio con la conseguente perdita di motivazione e stimoli nell’impegnarsi al massimo nel raggiungere i loro obiettivi.
COME INTERVENIRE?
Se nella scuola pubblica si è creato, per tutti i vari motivi sopra esposti, un ambiente che, nella maggior parte dei casi, non è più favorevole all’apprendimento, T.T.S.srl si propone diperseguire il successo scolastico, in qualità di scuola privata, alcune strategie che possano garantire ai suoi studenti di ritrovare il piacere, la curiosità, la voglia e soprattutto le giuste motivazioni per studiare. Alla base degli stimoli che uno studente deve avere per poter conseguire i propri obiettivi in ambito scolastico ci deve essere innanzitutto la forte consapevolezza del fatto che la cultura è un privilegio, non un obbligo o un’imposizione.
Oggigiorno, in una società del benessere e del consumismo, il fatto di “andare a scuola” non è più percepito come qualcosa di importante, bensì di scontato e, persino, come un’imposizione poco piacevole. A causa della mancata percezione dello studio come strumento incredibile di formazione e crescita, risorsa insostituibile per lo sviluppo di una persona, i ragazzi interpretano il loro percorso scolastico come un obbligo a cui cercano di sfuggire in tutti i modi, dimostrando scarsa partecipazione alle lezioni, poco o nullo interesse per gli argomenti di studio, nessun impegno nell’applicarsi all’apprendimento al di fuori delle ore trascorse a scuola.
Questo è il quadro purtroppo più comune che si può rilevare nella maggior parte dei Paesi occidentali dove è stato raggiunto un certo grado di agiatezza.
Ben diversa è la situazione degli adolescenti che vivono in altre realtà più povere e arretrate dal punto di vista dello sviluppo industriale, in cui studiare è ancora un privilegio, riservato a pochi.
In questi casi, chi può frequentare la scuola superiore o addirittura permettersi di proseguire la propria educazione con un percorso universitario, non esita certo ad impegnarsi il più possibile per onorare la propria famiglia per diventarne, grazie alle proprie capacità intellettuali, il sostegno economico.
A partire dalle considerazioni sopra esposte T.T.S. propone ai propri studenti un percorso di formazione innovativo, che privilegi classi di un numero ridotto di alunni ed il coinvolgimento completo dello studente a ciascuna lezione.
Il prossimo incontro sul tema del “Disagio Scolastico”, a cura della Professoressa Garavoglia, è previsto per venerdì 3 marzo alle ore 17.30 presso la sede di T.T.S.srl ad Aosta, in Regione Borgnalle 12.